Loggia Zeno

2022
La Loggia Zeno occupa parzialmente il fronte settentrionale del Cortile del Vescovado, in corrispondenza dell'ala Cinquecentesca del palazzo oggi occupata dal museo Diocesano.
Essa venne eretta nel 1494 dal cardinale veneziano Giambattista Zeno come conclusione di diversi interventi compiuti nel Vescovado vicentino. Il progetto e la realizzazione sono probabilmente da attribuire a Bernardino da Como, operante in città in quegli anni. Vi si può riscontrare un tipico gusto lombardesco nella minuziosità con la quale è stato trattato l'apparato decorativo scultoreo.
Di epoca successiva rispetto alla costruzione della loggia sono le cornici delle finestre centinate al pian terreno della loggia.
La loggia venne danneggiata durante i bombardamenti del 1944-1945 e restaurata successivamente.






 La loggia è realizzata in pietra di Nanto, una versione più calda e scura della pietra di Vicenza, e si compone di un portico di quattro arcate a tutto sesto, sostenuto da pilastri ottagonali e sormontato da un secondo registro doppiamente ripartito.
Vi sono tre pilastri liberi centrali e due semipilastri addossati ai muri laterali.
Tutti i pilastri ad eccezione di quello centrale, presentano una base quadrangolare con decorazione a bugna ed un capitello d'ispirazione corinzia dove otto volute riprendono la scansione ottagonale del fusto del pilastro.
Il pilastro centrale, sempre ottagonale, posa su una base esagonale e presenta un capitello fiorito privo di volute in aggetto. Le arcate sorreggono dei pennacchi a bugnato liscio in cui vi trovano spazio degli stemmi ed un fregio con la data ed il nome del committente.
Il registro superiore è composto da otto aperture trabeate e scandite da pilastrini quadrangolari. Una balaustra continua regge tali pilastrini e separa le finestre dai parapetti sottostanti. Essi si pongono come dei veri e propri bassorilievi raffiguranti stemmi e motivi floreali.



Il portico si compone di quattro volte a crociera impostate su archi a tutto sesto. Il fronte interno dell'edificio presenta quattro finestre centinate centrate negli archi delle volte. Una quinta finestra quadrangolare è presente nel muro laterale di destra appartenente all'ala Ottocentesca del palazzo. A sinistra invece, la loggia confina con un corpo probabilmente cinquecentesco e privo di decorazioni, se non per la prosecuzione della balaustra del primo piano in cui posano delle finestre rettangolari alte come le adiacenti della loggia, ma più strette e dalla scansione irregolare.
La loggia, infine, risulta abbassata di due gradini (circa 30 cm) rispetto all'attuale piano di calpestio del cortile del Vescovado (che si raccorda ad essa abbassandosi in corrispondenza) e presenta una pavimentazione in cotto probabilmente originale.




Il progetto prevede il rifacimento degli intonaci esterni che presentano un avanzato grado di deterioramento dovuto alla risalita di umidità attraverso le murature. L'intervento interessa esclusivamente le murature verticali dell'interno loggia (di epoca recente e di matrice cementizia) e non tocca in alcun modo gli intonaci delle volte né le parti in pietra quali cornici, capitelli e colonne o la pavimentazione in cotto.






Indagini Mineralogico-Petrografiche sugli intonaci